sabato 19 agosto 2017

Sifnos, dove la tradizione è di casa

La chiesetta di Panaghìa Poulati, che potrete vedere se impegnerete il Sentiero 1 (Agios Andreas - Artemònas)
Foto dell'autore


SSSSSSSSST!


È ben strano iniziare un articolo così, vero? Eppure questo suono onomatopeico riassume tutto ciò che il sottoscritto vi raccomanda, se avrete l'occasione di visitare per la prima volta questo gioiello dell'Egeo.

Qualcuno mi chiederà: "ma cosa intendi esattamente?"

Ecco, dalla mia breve esperienza in loco oserei dire che Sifnos si presenta come un universo a sé, che va scoperto, assaporato, vissuto, amato e, in seguito, condiviso con amici e persone care, ma con accortezza.

Sarò sincero: questa non è l'isola adatta per chi cerca discoteche, party alcolici sulla spiaggia, sport acquatici, notti brave, fast food e tutto ciò che alcune località più "In" del globo offrono in maniera sempre più standardizzata al turista medio.

Se sapete, dunque, che dei vostri amici/parenti/conoscenti si rispecchiano nella tipologia di turista di cui sopra, vi prego di far presente loro ciò che avete appena letto :D

Sifnos è stata per lungo tempo un'isola riservata, mi si conceda il termine, che si è aperta al turismo relativamente tardi (eccetto quello greco) e pare che agli abitanti vada bene così. Attenzione però: la "timidezza" non le ha impedito nel tempo di diventare una delle isole più frequentate dai membri del T.O.P. (Turismo di Origine Protetta). Ovviamente si scherza 😂, con quel termine inventato mi riferivo ai cosiddetti turisti responsabili o viaggiatori, che riescono ad apprezzare la varietà del suo entroterra, la rusticità dei suoi villaggi e l'antichità dei suoi monumenti. E poi la bellezza dei suoi sentieri, la sua cucina - una delle migliori delle Cicladi - ed infine la filoxenìa: l'ospitalità, cardine della cultura ellenica da più di 3000 anni.

Valli coperte di ulivi e di macchia mediterranea, lungo il sentiero 10 (Apollonìa - Kamàres)
Foto dell'autore

Vi ho annoiato fin troppo. Passiamo alle:

10 domande e 10 risposte su Sifnos :)

Sifnos, l'isola prediletta da Apollo. E da me.


1) Dove si trova Sifnos?

Sifnos è un'isola afferente all'arcipelago delle Cicladi Occidentali, posizionata felicemente nel Mar Egeo. Essa però non figura tra le più grandi: ha infatti una superficie di 74 km², con un'estensione costiera di circa 70 km. Dai punti di osservazione più alti dell'isola sono visibili Naxos, Paros, Antìparos, Kimolos, Milos, Serifos, Sikinos, Ios e Folègandros. Invece, qualora le condizioni meteo siano ottimali ed il cielo perfettamente terso si potranno avvistare anche Syros, Mykonos e Tinos.

2) Come ci si arriva?

Per giungere in quest'isoletta che trasuda cicladicità da tutti i pori non vi è che un'opzione: il traghetto! Ma da che porto imbarcarsi?

a) Atene - Se volete prendervi qualche giorno per visitare la capitale ellenica è più che probabile che partirete dal porto del Pireo. Il tempo ed il costo della traversata potrà variare a seconda che prendiate il traghetto lento o quello veloce. Il lento vi porterà a destinazione dopo 5-6 ore di viaggio ed il prezzo è di circa 36 euro, mentre il veloce impiega da un minimo di 2 ore e 20 ad un massimo di 3 ore e 10 ed il prezzo varia da 49,80 a 51,90 euro.

b) Santorini - senza per forza dover pernottare su quest'isola (almeno all'andata) riuscirete ad atterrare ed a prendere il traghetto in giornata. I traghetti lenti hanno un costo irrisorio, ovvero 14,00 euro, ma compiono il tragitto in ben 7 ore e 35, minuto più minuto meno. I veloci giungono a destinazione in 2 ore e 30 - 3 ore ad un costo che va da 49,80 a 54,90 euro.

c) Mykonos - quasi come Santorini, per quanto riguarda l'atterraggio e la partenza in nave nella stessa giornata. Traghetto lento a 14,50 euro e 6 ore e 25 di viaggio, traghetti veloci a 69,80 euro e tempo di percorrenza insolitamente lungo: dalle 5 ore e 50 alle 6 ore e 50. Inoltre per il ritorno i traghetti sono molto meno frequenti

P.S. I prezzi descritti qui sopra ed evidenziati in rosso si riferiscono alla sola andata.

3) Qual è il periodo migliore per venire a Sifnos?

Idealmente da metà maggio a inizio luglio e tutto settembre, ma per chi ama i sentieri non avrà problemi a sceglierla come destinazione privilegiata anche in autunno e nel resto della primavera. Come in ogni località vacanziera che si rispetti, il pienone è assicurato nei mesi di luglio e agosto, anche se non ai livelli di Santorini, Kos, Rodi e Mykonos. Tuttavia ricordatevi di prenotare una camera in anticipo qualora decideste di recarvi a Sifnos in questi due mesi. Non crediate di poter scendere dal traghetto con l'idea di farlo in loco, poiché rischiereste di dormire sulle panchine.

4) Meglio utilizzare gli autobus o mezzi privati?

Iniziamo dicendo subito che il servizio di autobus dell'isola è eccellente (cliccate qui per vedere gli orari delle corse), inoltre la quasi totalità delle spiagge e delle località sono facilmente raggiungibili grazie ad un'altrettanto efficiente rete stradale. Sta dunque a voi e soltanto a voi decidere se preferire i mezzi pubblici o se noleggiare un'auto/moto a noleggio (in quest'ultimo caso sarete più indipendenti, soprattutto se sceglierete di affrontare i vari sentieri di cui l'isola è costellata).

5) Qual è il tuo villaggio preferito a Sifnos?

Per Zeus, è parecchio difficile rispondere a questa domanda. Sifnos racchiude in sé tra i più bei villaggi dell'arcipelago cicladico, come l'antica Kastro, principale capoluogo dell'isola già nell'antichità e rimasto tale fino al 1836, Apollonìa, la nuova pittoresca capitale e Artemònas, un grazioso villaggio abbarbicato sulle colline in posizione dominante.

Kastro. Quello che ci si immagina quando si pensa alle isole Cicladi.
Immagine dell'autore


E poi come dimenticare le località balneari di Kamàres, che è anche il porto dell'isola, Vathì, piccolo centro dalle acque cristalline, la "mondana" Platìs Yialòs, ed i mini porticcioli di Faros, a sud-est e di Cherònissos, a nord-ovest?

E comunque il mio villaggio preferito resta, per ora, Artemonas, dov'è possibile abbandonarsi a lunghe passeggiate e riflessioni attraverso i suoi sonnolenti vicoletti, prima di scegliere un posticino a caso dove pranzare/cenare 💘

Artemonas, ore 20:00, poco prima di cena. Persone che pasteggiano al ristorante Mosaikò.
Foto dell'autore


6) Prima hai accennato qualcosa riguardo ai sentieri, parlacene un po', ma non metterci una vita!

Che tatto. Comunque vi dico subito che non sono riuscito ad impegnarli tutti, perché era troppo poco il tempo a mia disposizione su quest'isola. Al mio posto vi sarà il magnifico sito Sifnos Trails a parlarvene in maniera più che approfondita, consigliandovi quali fare, quando farli e corredando il tutto con fotografie accattivanti prese dai punti più panoramici dell'isola. Il progetto Sifnos Trails nasce in seno al Comune di Sifnos e ha previsto la riqualificazione di tutta la vecchia rete di sentieri, il tutto in collaborazione con Paths of Greece (cliccate qui). Un lavoro superbo!
Troverete la pagina web di Sifnos Trails al punto 10.

Verso la spiaggia di Fykiada, raggiungibile grazie al Sentiero 4 (Platìs Yalòs - Fykiada)
Foto dell'autore


7) Che si mangia di buono a Sifnos?

Ottima domanda, per gli dèi. Come dicevo nella prefazione, Sifnos è una delle isole cicladiche dove si mangia meglio, che ospita ai primi di Settembre (quest'anno la data non è ancora stata rivelata) il Festival della Gastronomia Cicladica, dedicata a Nikòlaos Tselementès, cuoco isolano famosissimo in patria e da molti considerato il fondatore della cucina greca moderna. I piatti tipici di Sifnos, i più conosciuti, sono principalmente tre:

- Il Mastèlo, agnello da latte macerato nel vino e cotto al forno per lungo tempo all'interno di in un recipiente di terracotta (chiamato, appunto, mastèlo), il tutto ricoperto di erbe selvatiche, spezie, vino rosso, olio d'oliva e limone.

Mastèlo, foto NON dell'autore (dal sito dell'Hotel Artemon)

- La Revithàda, zuppa di ceci al limone dal sapore particolare ed indimenticabile, preparata solitamente il sabato. La cottura è lentissima (una notte intera) ed il recipiente atto alla laboriosa cottura è chiamato "skepastaria".

- Le Revithokeftèdes, crocchette di ceci insaporite con erbe, di cui una delle più utilizzate è la maggiorana.

8) D'accordo! Allora indicaci qualche locale dove andare a mangiare, forza!

Buoni, state buoni. Ecco, normalmente non vado in ristoranti consigliati dalle guide e non faccio troppo affidamento su Tripadvisor (lo uso più per recensire ristoranti che per consultarli :D). Preferisco fare affidamento sul mio naso o, altrimenti, mi faccio ispirare dalla posizione del locale o dal consiglio dei vegliardi autoctoni. Ebbene, a Sifnos mi sono trovato bene in questi 8 posticini, che ho provato due o più volte durante la mia vacanza (gli altri li scoprirete voi):

- Drimòni: subito usciti da Apollonìa ecco un locale elegante, con uno staff di prim'ordine che vi accoglierà con cordialità e calore squisitamente greco. Quello che mi aspetto in ogni ristorante. Piatti greci talvolta rivisitati, specialità etniche (le tortillas di pollo sono proprio buone) ed anche piatti di ispirazione italiana (non sono solito mangiare cucina nostrana all'estero, ma devo dire che il risotto al mastèlo era eccezionale e perfettamente al dente). Uno dei locali migliori di Sifnos. Per non parlare della vista su Apollonìa,  davvero magica.

- To Perivòli: ad Artemònas. Abbiamo avuto la fortuna di cenare in questo ristorante proprio il giorno della riapertura del locale (17 giugno 2017), dopo un periodo di chiusura di quasi due anni. Cornice squisitamente romantica, dato che si cena praticamente in giardino e personale assolutamente delizioso. Cucina greca completamente rivisitata (tranne alcuni classici intramontabili) che non lascia affatto scontento il palato ed invita l'avventore a ritornarci almeno un'altra volta. Chapeau!

To Perivòli, ore 20:20
Foto dell'autore

- To Chrysso: ad Artemònas. Locale tradizionale e familiare. Mangerete su di una terrazza con vista sul villaggio e gusterete piatti tipici della tradizione greca ed isolana a prezzi modici. La sera portatevi una giacchetta, che alle volte soffia il vento.

- Margarita: sempre ad Artemònas (ve l'ho detto che amo questo villaggio). Lungo la strada principale troverete un localino dove consumare dei piattini saporiti inseriti in una cornice briosa, ma sempre legata alla tradizione. Non ci sono mai andato a cena, ma sempre a pranzo, quindi ignoro se il menù cambi o meno la sera.

- Mosaikò: ad Artemònas (tanto per cambiare). Ma per variare descriverò questo ristorante in rima, prendendo spunto dalla famosa pubblicità di Gringo (Carosello): "mangiate qui dentro, è un posto ben scelto, e inoltre il servizio è amabile, svelto, il cibo sorprende ad ogni porzione, buono, gustoso, in qualsiasi occasione, così genuino e altro dirvi non so, parola di Ashley mangiate al...Mosaikò!". A parte la canzoncina, questo è un localino con pochi piatti, ma che potrete accompagnare con liquori greci tipici, come l'ouzo, il rakì e lo tsìpouro.

- O Arghyris: ad Aghìa Marina. Qui troverete una cucina tradizionale e godrete di una bella vista sulla baia e sulla spiaggia di Kamàres. Accoglienza cordiale e arredamento di un biancore che non stanca mai.

- Leònidas: a Kastro, praticamente all'entrata dell'antico capoluogo. Un ristorante con un arredamento di classe (parlo della sala interna con vista mare, magnifica) ed un servizio amabile. Discreta carta dei vini, dove primeggiano quelli greci e piatti della tradizione greca/isolana davvero niente male. A seconda della stagione il menù potrebbe variare. Buon segno!

- Nerò & Alàti: a Platìs Yialòs. Ristorante tradizionale letteralmente a due passi dal mare e con un taglio giovanile: porzioni per nulla scarse e molto saporite, personale gioviale e servizio non troppo rapido. Ma se non sbaglio siete venuti a Sifnos in vacanza, quindi rilassatevi.

Dato che in Grecia ci sono varie tipologie di locale, forse preferireste sapere dove mangiare bene il pesce oppure dove gustarvi una bella grigliata. Se non sapete, dunque, cosa sia un'ouzerì, un mezedopolìo, uno tsipouràdiko o una psarotaverna dovete assolutamente cliccare qui ;)

9) Quali sono i siti archeologici e storici che ti sono piaciuti di più a Sifnos e che vale la pena visitare? E sii breve!

Sono archeologo, quindi sono parecchio di parte. Se non vi ispira quello che vi scriverò ora, proseguite al punto 10, dove vi segnalo i migliori siti web dedicati a quest'isola.

Tornando ai siti archeologici, dicevo, ho amato il sito di Aghios Andreas e le antichissime torri di avvistamento sparse su tutta la superficie dell'isola.

Aghios Andreas è stata una roccaforte edificata tra il 1300 ed il 1200 avanti Cristo dai Micenei, popolazione di lingua greca originaria del continente; coloro che espugnarono la città di Troia, per intenderci. Il sito, comunque già abitato ben prima della costruzione della roccaforte, è posizionato su una collina che abbraccia con lo sguardo buona parte di Sifnos e delle isole circostanti. La sua funzione era dunque duplice: difensiva e di avvistamento. Anticamente il sito non si chiamava Aghios Andreas (ovvero "Sant'Andrea", dal nome della chiesetta che vi troverete in cima) e ignoriamo quale fosse il suo vero nome, ma sappiamo che intorno al 6° ed il 5° secolo avanti Cristo il borgo di Kastro (il cui nome antico ci è altrettanto sconosciuto) divenne il nuovo capoluogo dell'isola, causando l'inesorabile decadenza del vecchio centro.

La vista che si gode dal sito di Aghios Andreas è impagabile.
Foto dell'autore

- Le antiche torri di avvistamento, invece, sono state edificate dal 7° al 3° secolo avanti Cristo circa e la loro funzione è perfettamente intuibile. Ma cosa aveva di speciale Sifnos per edificare così tante torri (una settantina), sparse ovunque sul suo territorio?

In quei secoli a Sifnos, un'isola marginale rispetto alle più potenti Naxos, Paros, Egina e Samos (ma la lista sarebbe lunga), vennero scoperte nuove miniere d'oro e d'argento, che si aggiunsero a quelle già sfruttate dal 3° millennio a.C. e che la resero una delle più ricche isole delle Cicladi per quasi 300 anni. Grazie a questo "surplus" gli abitanti di Sifnos poterono dedicare nel Santuario di Apollo a Delfi, oggi in Grecia Centrale, un piccolo ma sontuoso edificio che avrebbe costeggiato la cosiddetta Via Sacra: il Tesoro dei Sifni.

Il Tesoro dei Sifni, ricostruzione

Tornando alle torri, esse vennero tutte edificate in posizione strategica ed erano "comunicanti" tra loro. Vale a dire che se navi nemiche fossero state avvistata a Nord dell'isola, la torre là presente avrebbe trasmesso il messaggio d'allarme (per mezzo del fuoco, fumo, specchi ecc.) alla torre più vicina e così via fino a che tutte le torri e fortezze di Sifnos sarebbero state messe al corrente della minaccia e avrebbero così potuto organizzare una difesa nel modo che ritenevano più efficace.

I resti della cosiddetta "Torre Bianca" (6° sec. a.C.) dominano ancora parte del versante Sud e Sud-Est dell'isola.
Foto dell'autore

Sappiate che il giorno di Pentecoste le torri vengono "riattivate" tramite l'utilizzo di segnali di fumo di colore rosso aranciato, consentendo ai fortunati che si trovano sull'isola di poter vedere dal vivo questo antico sistema di segnalazione. Quest'anno la Pentecoste viene a cadere il  31  maggioper gli Ortodossi, quindi, qualora voleste assistere a questo spettacolo, dovrete trovarvi a Sifnos il  7 giugno 2020.

La locandina dell'evento già trascorso.

10) Meno male che avresti dovuto essere breve. Ora consigliaci qualche sito che ci dia informazioni migliori delle tue, avanti!

Ditemi per favore chi è il vostro insegnante di galateo, così vado subito ad appioppargli un calcione sul posteriore. Comunque ecco gli indirizzi utili, da cui non potete e non dovrete prescindere, se volete venire a Sifnos:

In italiano

a) Slow Sifnos (cliccate qui): dire che questo sia il miglior sito dedicato a Sifnos è davvero riduttivo. Creato da degli italiani che adorano letteralmente quest'isola, tanto da viverci in pianta stabile, Slow Sifnos vi aiuterà a scegliere in quale località pernottare, a che feste partecipare, che luoghi visitare, che mezzi noleggiare e chi più ne ha più ne metta. Organizza inoltre escursioni, corsi di lingua neogreca, di ceramica e degustazioni di formaggi nonché di altri prodotti locali, ma solo dopo aver incontrato prima i pastori o i produttori (e scusate se è poco).

b) Sifnos Trails (cliccate qui): impossibile non consultare quest'ottimo sito, se si desiderano impegnare i magnifici sentieri dell'isola. Lavoro certosino, rete dei sentieri migliorata, segnaletica completamente rifatta (2015) e ben visibile e consultabilità semplice ed immediata. Se seguirete le indicazioni di Sifnos Trails, il rischio che la vostra passeggiata diventi un'Odissea sarà praticamente nullo.

c) Sifnos-Greece.com (cliccate qui): questa è la versione un po' più semplificata del sito in lingua greca/francese/inglese e-Sifnos. Se alcune informazioni non vi soddisfano appieno, perché troppo striminzite, andate a vedere il sito web originale.

In inglese

a) e-Sifnos (cliccate qui): un buon punto di riferimento, pieno di informazioni utili sull'isola: cenni storici, eventi, cibo, prezzi degli affittacamere, noleggio auto/moto ecc.

b) Sifnos.gr (cliccate qui): il sito ufficiale di Sifnos. Esteticamente accattivante e veramente ricco di informazioni; fornisce anche il numero di strutture ricettive che non possiedono un sito internet e vi consiglia anche quali prodotti tipici acquistare in loco.

c) Sifnos Alternatives (cliccate qui): un adorabile sito che organizza varie lezioni di gruppo, che spaziano dalla danza tradizionale greca, ai corsi di cucina, alle visite guidate nei posti più interessanti dell'isola e, per finire, ad un emozionante trekking tour in compagnia di guide esperte.

È tutto gente, se mi sovviene qualcos'altro state certi che l'aggiungerò. Kalò Taxìdi (buon viaggio)!

A.


giovedì 11 maggio 2017

Appunti di viaggio in terra di Creta - Il territorio di Sitìa

1) La magnifica spiaggia di Ítanos, nella regione di Lassithi (foto presa da www.allincrete.com)


"Riassumere Creta è impossibile poiché, al pari d'un'enciclopedia, essa racchiude in sé un numero così ampio di pagine ed una densità tale di informazioni che necessita di diverse pause di riflessione prima di giungere, esausti, alla sua ultima voce."

Comincia così il romanzo "Lefteris e i trent'anni della civetta", opera omnia del poeta isolano Stavros Paterakis (1919-2001), dal cui solo incipit si possono percepire la grandezza e la natura così variegata di quest'affascinante isola.

Bene. Sappiate che non esiste alcun poeta conosciuto con questo nome e, ovviamente, è inventato di sana pianta pure il nome della sua fantomatica opera.

L'incipit è stato redatto dal sottoscritto!

Perdonate lo scherzo innocente, ma volevo dimostrarvi che l'isola, una volta visitata ed apprezzata, è realmente in grado di risvegliare il letterato che è in voi 😉


Creta in 15 righe (circa)


Appellata fieramente dai suoi abitanti, e anche dagli altri Greci, To Megàlo Nιsì (La Grande Isola), Creta riesce ad accontentare pressoché ogni tipologia di visitatore, grazie all'estrema varietà del suo paesaggio.

L'isola è caratterizzata dalla presenza di alte montagne, alcune delle quali innevate per buona parte dell'anno e più imponenti nella parte orientale e meridionale, di lunghe fasce costiere coperte di macchia mediterranea, di oliveti, di frutteti e di vigneti, da pianure ed altipiani fertilissimi e da un clima che, a seconda della vostra posizione geografica, potrà essere di tipo mediterraneo o nordafricano (e non sto scherzando). 

Il "lato umano" è altrettanto vario e degno di attenzione; dagli importanti palazzi minoici del III-II millennio a.C., attraverso l'età d'oro delle città-stato indipendenti (le poleis/πόλεις) e passando tra i vari conquistatori succedutisi nel tempo (Romani, Bizantini, Veneziani, Turchi), fino al più recente Campionato Europeo di Atletica Leggera per Nazioni qui ospitato nel 2015, l'isola ha mantenuto e mantiene tutt'oggi il suo ruolo di crocevia tra il Mediterraneo centrale ed orientale, qualificandosi come la depositaria di una cultura antica, fiera ed ancora ospitale, sebbene i semi della modernità attecchiscano sempre più rapidamente sul territorio, talvolta a discapito dello stesso.


La regione di Sitìa


2) carta modificata a livello (estremamente) base dal sottoscritto


Delle quattro Unità Periferiche di Creta, quella che spesso colpisce maggiormente il viaggiatore è la quarta, la regione di Lassithi, ma addentrandoci ancora di più nel particolare: il retroterra di Sitìa.

In effetti, se siete alla ricerca di spiagge non ancora toccate dal turismo di massa, alcune delle quali davvero spettacolari, di siti archeologici di enorme importanza e di grande pregio, di altipiani inframezzati da migliaia di mulini a vento, di sentieri immersi nella natura e nella storia nonché di atmosfere paesaggistiche di rara bellezza questa regione è quella che fa per voi.


                3) Il sito archeologico di Palèkastro/Roussolakos, in passato un antico e fiorente insediamento minoico                                   (foto presa da www.allincrete.com)

La città di Sitìa - Σητεία

Punto di partenza ideale per visitare alcune delle località più belle della costa orientale - nonché dell'isola -, Sitìa si presenta come una piccola cittadina felicemente posizionata tra le pendici di una ridente collina e circondata dal Mare di Creta.

Escludendo i mesi critici come luglio e agosto - dove la presenza turistica è comunque minore che nel resto dell'isola - Sitìa rimane una località balneare senza fronzoli, piacevole e tranquilla a differenza di Agios Nikolaos, incantevole capoluogo della regione di Lassithi a onor del vero, ma in alta stagione perennemente invaso dai vacanzieri, al pari di un campo di grano preso di mira da uno sciame di cavallette.

La città non ha molto da vedere, a meno che non vi sentiate attratti dalle sue pittoresche scalinate, molte delle quali vi condurranno ad una fortezza costruita dai bizantini e poi ingrandita dai veneziani (i locali la chiamano kazàrma), dalla quale godrete di una vista meravigliosa della città e del suo entroterra. A completare l'insieme delle poche attrazioni che Sitìa vi può offrire: un piccolo ed interessante museo archeologico ed il lungomare ornato di palme, dove il passeggiarci prima e dopo cena si può rivelare un toccasana per il corpo e, perché no, anche per l'anima.

4) Il lungo-porto di Sitia (foto presa dal bellissimo sito: http://www.greciamia.it/ gestito egregiamente da Andrea e Katerina. Buttateci un occhio, non ve ne pentirete)


Il retroterra: siti, sentieri e spiagge


Il clima che troverete in questa porzione di Creta è perlopiù secco e arido e non dovrete temere le piogge, bensì il sole. Il paesaggio che scorgerete dalla vostra vettura a noleggio (molto utile viste le distanze) sarà a tratti brullo, ma qui gli dèi si sono sbizzarriti, sfruttando l'intera gamma di colori a loro disposizione.

A seconda delle condizioni di luce, infatti, le pianure e le colline si tingeranno di varie cromie: dall'ocra, al mogano, al rosso nelle sue varie sfumature, incluso l'amaranto ed il cremisi, fino al "terra di siena". Per quanto riguarda la vegetazione, noterete diverse tonalità di verde, questo grazie all'onnipresente macchia mediterranea bassa e ai sacri olivi, sparsi capricciosamente per l'intero territorio.

Il tutto, se posto in associazione con il cielo quasi sempre terso ed il colore smeraldo/turchese del mare che lambisce le coste di questo angolino di Creta, dà vita ad un paesaggio incantevole ed idilliaco che difficilmente vi dimenticherete.

                     5) La spiaggia di Kouremenos, a nord-ovest. Mi sembra parecchio affollata, non sembra anche a voi?                                        (foto presa da www.allincrete.com)


Ricordate che l'olio proveniente da queste zone, denominato "Sitìa" (guarda caso), è molto pregiato per la sua bassa acidità, per il suo colore verde-oro e per il suo particolare ed intenso profumo. Un pensierino che sarà certamente apprezzato dal parentado o dai vostri amici, una volta tornati a casa.

6) Una delle tante tipologie di olio "Sitìa" D.O.P.


DOMANDE E RISPOSTE 😉

- Perché non ci sono foto tue?

Per Atena, cominciamo già con un interrogatorio? Ma va bene: quando mi sono recato a Sitìa (maggio 2012, settembre 2013 e giugno 2016) non avevo con me una macchina fotografica ed il mio vecchio telefono, che ho cambiato la scorsa estate, non era il massimo per fare foto belle nitide. La prossima volta che ci tornerò mi porterò appresso un apparecchio migliore.

- Qual è il momento migliore per venire a Sitìa?

Per godersi appieno questa parte di Creta sarebbe consigliato venirci da metà primavera (il mese di maggio) fino alla prima metà di luglio e dalla metà di settembre ad ottobre inoltrato. In questo periodo non troverete molti/troppi visitatori in giro per l'isola e potrete gustarvi appieno la cordialità e la tanto decantata kritikì filoxenìa, l'ospitalità cretese, che tende normalmente a scemare a mano a mano che il numero dei forestieri sul territorio inizia ad aumentare in maniera ingente. 

Dalla seconda metà di luglio e per tutto agosto inizia, come ovunque, la stagione turistica vera e propria (il costo degli alloggi tende ad aumentare notevolmente, anche del 50%), ma bisogna dire che, rispetto ad altre località dell'isola (Màlia, Hersònissos, Màtala, il Golfo di Mirabello ecc.), il territorio di Sitìa si difende abbastanza bene da quest'invasione, poiché il turista medio tende ad accontentarsi di un posto al sole con bar/pub e ristorante turistico (spacciato per autentico) nelle vicinanze, nonché di spiagge super-attrezzate. Inoltre le distanze non devono essere così eccessive da dover noleggiare per forza un'autovettura e se magari un importante sito archeologico è proprio dietro l'angolo ancora meglio. 😏

- Come si arriva a Sitìa?

Ci sono numerose compagnie aree che dalle varie città italiane atterrano all'aeroporto della capitale Iràklio (la troverete sempre sotto il nome Herakleion qualora prenotaste un volo aereo: turista avvisato!). I più noti vettori sono 👉Neos, 👉Aegean Airlines, 👉Meridiana (purtroppo Meridiana, ora Airitaly, sembra che non voli più in Grecia), 👉Easyjet  👉Volotea e da Atene, qualora decideste di partire dalla capitale, 👉Sky Express.

Dall'aeroporto di Iràklio dovete prendere il pullman numero 1 oppure il 78. Entrambi vi porteranno in una ventina di minuti alla stazione degli autobus (Stazione A, meglio nota come KTEΛ Ηρακλείου Bus Station) in centro città. Da lì prenderete il pullman diretto a Sitìa, i cui orari, dal 25 giugno 2018 (orari aggiornati) sono i seguenti: 7:00 - 10:45 - 14:15 - 15:45 - 18:45. Il sito dei pullman che servono Creta orientale è il seguente 👉KTEL di Iràklio-Lassithi ed è disponibile in inglese.

- A spasso per il territorio di Sitìa con i mezzi pubblici:


Un tipico pullman della compagnia KTEL di Creta Orientale. Normalmente sono molto comodi.
(foto presa da mesametaforas.gr)


Bisogna proprio dirlo: a Creta - ma in Grecia in generale - il trasporto su ruota non è affatto male. Su tutti i pullman della compagnia KTEL di Iràklio-Lassithi troverete perfino la connessione Wi-Fi, ma so che ai puristi dei viaggi in Ellade (tra cui il sottoscritto) questa notizia non farà né caldo né freddo. 

C'è un però: mentre le piccole e grandi città sono servite con una buona frequenza (Iràklio ed Agios Nikolaos prevedono non meno di 7 corse giornaliere), per i villaggi o le località balneari sono previste solo 2 o 4 corse. Talvolta la prima sarà alle 6/7 della mattina, la seconda alle 11 mentre l'ultima alle 14 o 16 del pomeriggio (e questi ultimi due orari potrebbero coincidere con quelli di ritorno). 

- A spasso per il territorio di Sitìa con un mezzo privato:

Avrete compreso, cari amici, che vi suggerirei di noleggiare un'auto, qualora vogliate esplorare in lungo e in largo questo magnifico angolo di Creta con i suoi bei villaggi, spiagge e siti archeologici, senza così farvi condizionare dagli orari talvolta piuttosto avari delle linee della compagnia KTEL.

Vi fornisco gli indirizzi di due autonoleggi di Sitìa che ho avuto modo di provare e di apprezzare:


- Club Cars Rental. Non è presente un sito internet, ma in compenso ecco una mail e due numeri di telefono 👉 zefyros@sit.forthnet.gr - n° 2843025104 e 6977550484

La tariffa di base normalmente si aggira attorno ai 30/35 € al giorno, che scaleranno con l'aumentare dei giorni di noleggio. A seconda della vettura, la cifra base potrebbe scendere anche a 25 €. Se siete bravi a contrattare questo è il momento di tirare fuori la vostra dote (sempre che il titolare non ne abbia voglia, e allora vi toccherà pagare il prezzo stabilito dal listino. E non ci sono santi che tengano).

- Che si mangia di buono a Creta, per Ercole?

Ottima domanda, per Ermes! Da decenni la dieta cretese è rinomata da tutti coloro che venerano la tipica cucina contadina di sapore schiettamente mediterraneo, critici culinari compresi. A creta non rimarrete certo a bocca asciutta: le carni ovine e caprine, i prodotti caseari, quelli della terra e del mare subiranno una trasformazione, ad opera dei cuochi isolani, in saporite zuppe, intingoli, sformati, pasticci, grigliate e arrosti. Insomma, proprio un ben di dèi!

7) Il dàkos, una pietanza rustica che i greci assimilano immediatamente alla tradizione culinaria cretese
(foto presa da creteandearth)

Alcuni piatti tipici di Creta sono: 


- Il dàkos, un tipico antipasto dai colori e sapori mediterranei (composto da formaggio, cipolla, basilico, pomodoro, capperi, origano, pane biscottato integrale ecc.), che se gustato sotto un pergolato in compagnia di un vino bianco resinato tenderà a non farsi dimenticare.
- La marathòpita, una focaccia farcita di finocchio selvatico e mizìthra, formaggio morbido locale, simile per consistenza alla nostra ricotta.
- Le Chochlì Boubourιstì, lumache fritte nell'olio ed innaffiate di vino ed aceto.
- La Kakavià, una zuppa di pesce tipicamente mediterranea che ricorda il cacciucco livornese, la bouillabasse provenzale e la zarzuela spagnola (e chissà quante altre).
- L'Arnì/katsìki me stamnagàthi, un piatto di agnello (arnì) o capra (katsìki) che prevede una cottura lenta accompagnata dalla stamnagàthi, un tipo di cicoria locale.
- La Chòrta, delle tipiche erbe selvatiche cretesi che vengono bollite e condite semplicemente con olio e limone. Uno dei miei piatti di verdura preferiti.
- Il Bourèki, uno sformato di formaggio e verdure molto gustoso.
- I Kalitsoùnia, dolci ripieno di formaggio di pecora, uovo, cannella e zucchero o miele.


Il resto lo scoprirete sull'isola, ma se non sapete in che tipo di locale andare a Creta o in Grecia in generale, allora dovete assolutamente leggere questo mio vecchio post 👉 Dove mangiare in Grecia: sapori e dintorni


- D'accordo, d'accordo ma, per Zeus, e le spiagge? E i siti archeologici? E i ristorantini? E...

Dèi dell'Olimpo, un po' di calma! Allora, procedendo con ordine: 

Le spiagge

L'estremità orientale di Creta è nota per essere benedetta dal sole (per Helios), che vi risplende per circa 300 giorni l'anno, quindi visitare le sue spiagge attraversando in macchina un paesaggio in technicolor, spesso quasi desertico, può rivelarsi un'esperienza sensoriale veramente appagante. Ma tornando alle spiagge: oltre a quella di Vai, molto bella e famosa e conseguentemente anche molto (ripeto, molto) turistica, vi suggerisco:

- Ítanos (foto 1): vicina all'antico sito archeologico omonimo, una spiaggia assolutamente tranquilla, con un piccolo palmeto verdeggiante ed acque cristalline ad impreziosire il tutto.

- Erimoupolis: a pochi metri anch'essa dall'antica Itanos, dove potrete contare i turisti sulle dita di una mano

- Kouremenos (foto 5): bella e lunga spiaggia di ciottoli amata da chi pratica il windsurf.

- Maridati: una spiaggetta carina e senza troppe pretese, ma ideale per chi volesse avere un numero ristretto di persone intorno a sé (al massimo troverete pochi cretesi...o nemmeno quelli).

- Chionà: una bella spiaggia che farà contenti sia gli amanti del pescato, data la presenza di alcune psarotavèrnes (taverne di pesce), sia gli amanti dell'archeologia, poiché il sito minoico di Roussòlakos è praticamente dietro l'angolo (foto 3).

- Kàto Zàkros: un incanto, quasi una fuga dalla realtà, con quella bella insenatura che racchiude tutto ciò che si può chiedere da Creta: acque color turchese, taverne sulla spiaggia, pochi turisti ed il quarto palazzo minoico più importante dell'isola nelle immediate vicinanze. Per alcuni anche il più "autentico", se avete capito cosa intendo.

- Xeròkambos: il sogno non è ancora finito. Qui niente taverne, ma solo una "pianura arida" (l'esatta traduzione di Xeròkambos) lambita da un mare dalle mille sfumature di blu e dove la spiaggia è sufficientemente lunga per farvi credere di essere gli unici viaggiatori presenti. Postilla: anche qui vicino potrete scorgere dei resti archeologici appartenenti ad un importante insediamento che fiorì in età ellenistica.

8) Kàto Zàkros. E non ho nulla da aggiungere. (foto presa da Greece Guide.co.uk)


I siti archeologici e storici


Due parole: sappiate che ad ogni latitudine di Creta sarà possibile imbattersi in un sito archeologico, il più delle volte immerso in uno scenario naturale che può lasciare senza fiato. Detto questo, se stazionerete nel territorio di Sitìa avrete la fortuna di godervi tra i siti più belli e meno visitati dell'intera isola, ovvero:

Kàto Zàkros: noto anche per la sua spiaggia nelle immediate vicinanze (vedi sopra) questo palazzo minoico è inserito in una cornice naturale di grande bellezza. La posizione scelta dagli antichi minoici non era casuale; da qui salpavano le navi alla volta di Cipro, del Vicino Oriente e dell'Egitto, al fine di importare ed esportare importanti beni commerciali e materie prime. L'area su cui sorse il complesso palaziale era già abitata dal III millennio a.C., ma il palazzo vero e proprio venne costruito intorno al 1600 a.C., saccheggiato nel XV secolo a.C., ricostruito pochi decenni dopo ed infine abbandonato attorno al 1000 a.C.

Palékastro/Roussòlakos (foto 3): non un palazzo, bensì un insediamento minoico che si è preservato quasi intatto (archeologicamente parlando) nel corso dei millenni. Saranno dunque visibili - sempre archeologicamente parlando - l'antico porto, in secca da 3500 anni, il santuario, le cave e le abitazioni che, a seconda del loro impianto, potevano essere semplici case ospitanti un nucleo familiare oppure le botteghe dei vari artigiani che tanto contribuivano all'economia dell'antica città, il cui il nome minoico originario si è perso nelle nebbie del tempo. 

Ítanos: anticamente una dei più importanti centri di Creta Orientale assieme alle poleis (città-stato) rivali di Hieràpytna (l'attuale leràpetra) e Praissòs. Questa città affacciata sul Mare di Creta conserva alcune vestigia del suo importante passato, tra queste sono visibili i resti di due basiliche paleocristiane. L'accesso al sito è libero.

Praissòs: antica città abitata dagli eredi dei minoici, rifugiatisi sulle alture a seguito dell'arrivo dalla Grecia continentale degli invasori Dori nel XII secolo a.C. Gli abitanti di Pràissos, sebbene utilizzassero l'alfabeto greco degli invasori, si esprimevano in eteocretese, che si pensa fosse la medesima lingua parlata da coloro che edificarono i grandi palazzi di Creta (CnossoFestoMàliaKàto Zàkros) diverse centinaia di anni prima. La vista dal punto più alto dell'antica città è suggestiva.

Monì Toploù: un monastero del '400 ben fortificato ed imponente a vedersi, che nel suo periodo di massimo splendore era difeso da soldati e addirittura da cannoni. Da qui il nome turco Toploù,  che i nuovi padroni dell'isola (dalla fine del XVII secolo) gli affibbiarono proprio a causa di quel  "Top", che nel loro idioma stava a significare "cannone". Artiglieria a parte, sappiate che il ruolo di monastero/fortezza di Monì Toploù non ha comunque impedito allo stesso di essere saccheggiato a più riprese. Nel corso dei secoli divenne uno dei baluardi delle grecità ortodossa durante l'odiata Turcocrazia (come i greci chiamano il dominio turco) e anche rifugio di partigiani cretesi durante gli anni brevi, ma bui, dell'occupazione nazista di Creta.

Il monastero di Toploù al tramontar del sole. (Foto da Wikimedia)


I luoghi del buon cibo


Oltre a consigliarvi alcuni locali all'interno del territorio di Sitìa ve ne proporrei uno ad Agios Nikòlaos ed uno a Ieràpetra, nel caso facciate delle escursioni anche in queste località dell'esteso territorio di Lassithi. Ma cominciamo con:

Sitìa

Ziafèti: un amabile rakàdiko (cos'è un rakàdiko? Cliccate qui) dove potrete gustare piatti tipicamente cretesi in un ambiente tradizionale ed a prezzi contenuti.

Nàto: una buona taverna inserita in una cornice rustica quanto basta. E funziona! Piatti tipici (buono il pescato), atmosfera conviviale e bella vista sul golfo.

- The Balcony: Inconfondibile con quelle tonalità viola e panna che scandiscono l'esterno dell'edificio (in stile neoclassico) ed anche l'interno. Questo ristorante è un "must" a Sitìa, nonché uno dei migliori locali del territorio. Oltre ai piatti tipici della cucina cretese e greca troverete delle specialità cinesi e messicane che, sorprendentemente, hanno il loro perché!

Palèkastro

- Elèna: Una buona taverna dove la cordialità è di casa. Cucina greca e cretese, ambiente rustico e porzioni abbondanti.

Kàto Zàkros (postilla: sulla spiaggia)

- Nòstos: a due passi dal mare, questa taverna ha la particolarità di servire piatti originari da ogni angolo di Creta. E sono davvero buoni, per Zeus!

- Nìkos Platanàkis: un bell'indirizzo. Qui vanno per la maggiore i prodotti della terra e di allevamento che, se gustati all'ombra di un pergolato con vista mare, daranno notevoli soddisfazioni al vostro palato. 

Ieràpetra

- Napòleon: un bel localino sul ridente lungomare di Ieràpetra che serve dei piattini classici, ma molto saporiti. Porzioni per niente scarse e autoctoni quali frequentatori abituali. Buon segno!

Agios Nikòlaos 

- Paradosiakò: per ora resta il mio locale preferito in tutta la macro-regione di Lassithi (quindi anche Sitìa). Quest'eccellente Ouzerì/rakàdiko (ma che cos'è una Ouzerì? E un rakàdiko? Cliccate qui) è frequentata principalmente dalla gente del posto e sorprende sempre per la bontà dei suoi piatti e per il savoir-faire dei proprietari. Normalmente vi saranno offerti dei piccoli assaggini e a fine cena anche il dolce, la frutta o un liquore, a seconda dell'affluenza. Da ultimo: menù a crocette e prezzi modici (date un'occhiata al mio menù, qui sotto. Il prezzo è di € 27,20. Per 2 persone).



Escursioni

Per concludere vi segnalo alcune escursioni che potreste fare nel territorio di Sitìa:

- La Valle dei Morti: Il sentiero che attraversa la cosiddetta "Valle dei Morti" e che giunge alla spiaggia di Kàto Zàkros si presenta come l'ultimo tratto del Sentiero Europeo E4, che parte dalla città andalusa di Tarifa. Il percorso, che a seconda del vostro luogo di partenza potrà durare 2 ore e mezza o 1 ora e mezza, è molto suggestivo, con diversi tipi di vegetazione ad incorniciarne le gole e con diverse cavità lungo le pareti rocciose, mute testimoni di un tempo in cui venivano adibite dagli antichi minoici a sepolcri "aerei". Due cose da avere per affrontare la Valle dei Morti: buoni scarponcini e la propensione a camminare per diversi metri con i piedi o le gambe nell'acqua.

- L'isola di Chrissì/Gaidouronìssi: "l'isola dorata", nota anche come "l'isola degli asini" è situata a sud della cittadina di Ieràpetra e si qualifica come un luogo solitario, ideale per godersi il dolce far niente. L'acqua, le taverne e la vegetazione potrebbero convincere anche voi a seguire quella saggia filosofia di vita.

- L'isola di Koufonìssi: letteralmente "l'isola cava", così nominata a causa degli agenti atmosferici che ne hanno eroso nel lungo periodo parte delle sue superfici rocciose, è posta a sud della località balneare di Makrì Gialòs, da cui vi imbarcherete per raggiungerla. L'isola possiede magnifiche spiagge bianche ed un mare cristallino, ma non scontenta nemmeno gli amanti del passato (come me), dato che potranno ammirare i magnifici resti di un teatro di epoca romana, capace di ospitare circa 1000 persone.


Ed infine vi lascio alcuni indirizzi utili, che potrete consultare in caso questo mio articoletto non vi abbia soddisfatto appieno (o semplicemente volete informazioni che per ragioni di spazio e scorrevolezza non ho potuto o voluto trattare) 😂


Indirizzi utili

Creta in generale (in italiano): www.creta.it - isolegreche - cretagrecia.com - greciamia 

- Creta in generale (in inglese): allincrete -  interkriti - explorecrete

- Il territorio di Lassithi e di Sitìa (in inglese): eastcrete - visitsitia 


Vi lascio con questo video, rilasciato dalla Municipalità di Sitìa 2 anni fa 😏

A.


giovedì 26 maggio 2016

Folegandros: la meta del cuore

Il sentiero che dal capoluogo porta alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche dell'isola (foto dell'autore)

Il fascino di Folègandros si rivela fin da subito dal profilo aspro e roccioso, dalle sue maestose scogliere, dai suoi crinali imponenti - dove in alcuni punti sono abbarbicate bianche costruzioni unite tra di loro come la trama di un ricamo - e dalle poche, ma splendide, spiagge ed insenature che potrete osservare dal vostro natante, diretto al pittoresco approdo di Karavostàssi.


Ma ciò che colpisce maggiormente l'ignaro viaggiatore che ha la fortuna di capitare in questa perla delle Cicladi, e ciò principalmente in bassa stagione, è la sensazione di entrare a far parte di un mondo autentico, tradizionale ed ospitale, che alcune isole modaiole e di tendenza pare abbiano dimenticato in favore di un modello turistico ormai standardizzato, fatto di fast-food, discoteche, lounge bar, insegne al neon (che orrore) e spiagge super attrezzate.

L'isola presenta un numero esiguo di insediamenti, che si contano letteralmente sulla punta delle dita, ovvero:

1) Karavostàssi/Καραβοστάση: 
è questo il primo villaggio che vedrete, una volta sbarcati sull'isola. Non fosse altro che si tratta del porto, anzi, di un tipico e grazioso porticciolo cicladico ornato di hotel, appartamenti e ristorantini, alcuni dei quali molto invitanti, che si dispongono lungo la baia.
Il suo nome è tutto un programma e vuol dire né più né meno che "fermata della nave" (da καράβι/karàvi = nave e da στάση/stàssi = fermata). 
Chi decide di rinunciare alle "spiagge facili" poste nelle vicinanze del porto, e per facili intendo raggiungibili con poco sforzo, può dirigersi alla volta del capoluogo dell'isola; da lì infatti partono i sentieri diretti verso le spiagge e le calette più disparate.

Karavostàssi - Il molo dove attraccherà il vostro traghetto. Che acqua, eh? (foto presa dal web)


2) Folègandros-Chora/Φολέγανδρος-Χώρα: il secondo villaggio che vedrete è anche il capoluogo dell'isola, chiamato Folègandros oppure Chora (la "c" è aspirata, come ne..."Il Terzo Reich"; scusate per l'esempio, ma non ne trovavo altri). Nelle isole greche la Chora/Χώρα è la città principale dell'isola e talvolta troverete questo nome sui cartelli stradali invece del nome reale del capoluogo.

Indicazioni stradali a parte, descrivere questo grappolo di case sparse sulla cresta della scogliera è compito veramente arduo, data la sua superba bellezza, ma ci proverò: il magnifico insediamento, posto a circa 200 metri sopra al livello del mare è un susseguirsi di casette cubiche imbiancate, alcune ornate da meravigliose buganvillee, il cui ventaglio di vivaci colori di porte e finestre scaldano il visitatore, che le osserva rapito mentre scivola per le stradine e gli stretti vicoletti alla volta delle quattro piccole ed affascinanti piazze, alcune più ombreggiate di altre. 

La parte più antica del borgo è il cosiddetto kàstro, fortezza veneziana edificata agli inizi del XIII secolo ed abbarbicata direttamente sulla scogliera, la cui cinta muraria è costituita da mediterranee ed immacolate case bianche e blu che ne scandiscono l'intero perimetro.  

A dominare il tutto è la chiesa di Panaghia (pronuncia: Panaghìa), dedicata all'Assunzione della Vergine Maria, posta nel punto più alto della scogliera e raggiungibile dopo una salita di circa 15-20 minuti. La fatica è presto ripagata dalla vista magnifica che vi si può godere una volta arrivati in cima; potrete infatti esplorare coi vostri occhi la maggior parte dell'aspro territorio di Folegandros e scorgere in lontananza le più famose isole di Naxos, Paros, Milos e molte altre ancora.  


La Chora e la chiesa di Panaghia viste dal terrazzo degli appartamenti Belvedere (foto presa dal sito dell'hotel)

3) Ano Merià/Άνο Μεριά: A 6 km dalla Chora ecco un villaggio, o meglio, un insieme di case sparse per più di tre km senza soluzione di continuità, dove si può godere dell'ospitalità greca più autentica e nel quale, fino a pochi anni fa, non si trovava un alloggio nemmeno a pagarlo. Ma i tempi cambiano e sebbene Ano Merià resti ancora un centro immerso in una natura selvaggia e rurale (e meno male) è ora possibile alloggiare in appartamenti semplici oppure di grande charme, ma il tutto senza che queste nuove costruzioni intacchino il paesaggio. Chiedetelo agli asini o al bestiame che vedrete dalle finestre del vostro alloggio un giorno sì...e l'altro pure.


Un'immagine comune se passeggiate nei pressi dell'esteso villaggio di Ano Merià (foto presa dal sito greece.com)


Tutti questi centri (veramente un'infinità) sono collegati da una carrozzabile della lunghezza di circa 8-10 km, dove passa praticamente una macchina ogni 20 minuti in bassa stagione (intendo già a metà settembre) e ogni 5-10 in alta stagione.

E le spiagge?

Lasciatemi dire due cose:

Uno: chi viene solitamente in Grecia contando di trovare ovunque delle spiagge attrezzate, con taverne e bar nelle immediate vicinanze, sport nautici, reti da beach volley e affini non troverà nulla di tutto ciò a Folegandros. Isole come Milos, Ios, Paros e Naxos saranno più inclini ad ottemperare a queste richieste, talvolta con alcune eccezioni. 

Due: tranne le spiagge poste nelle vicinanze del porticciolo di Karavostàssi e del minuscolo centro di Angàli, che non sono attrezzate ma che presentano nelle vicinanze alcune taverne o bar, l'isola permette di raggiungere le sue spiagge più belle solamente in due modi. E non sindacabili: con la barca o mediante panoramici sentieri.


10 DOMANDE E 10 RISPOSTE :)

- Quando è consigliato venire a Folegandros?

Il periodo ideale sarebbe da metà maggio a metà giugno (e perché no, fino alla fine del mese) e tutto settembre. Luglio e Agosto è un periodo critico per ogni località vacanziera, ma sicuramente troverete molta meno gente qui che a Santorini, Paros e Mykonos. Attenzione, se pensate di arrivare a Folegandros in questi due mesi senza aver prenotato in qualche struttura non vi conviene nemmeno scendere dal traghetto. Turista avvisato!

- Come si arriva a Folegandros?

Dal Pireo: 11 ore circa col traghetto lento; 4 ore con le navi veloci.
Da Santorini: col traghetto lento da 1 ora e 20 a 3 ore; meno di 50 minuti con le navi veloci.

- Voglio circolare sull'isola con i mezzi pubblici

Dal porto troverete un bus che vi condurrà alla Chora (vedi la pronuncia nella descrizione del capoluogo, poiché se pronunciate CIORA, come fanno in tanti, gli isolani non vi capiranno o faranno finta di non capire). Dalla Chora (piazza Pounta) potrete vedere gli orari degli autobus e le relative destinazioni. 
Da Karavostàssi al capoluogo calcolate 1,50 €, dal capoluogo ad Ano Merià sono 1,80 € e se con deviazione verso la spiaggia di Angali preparatevi a sborsare 2 €.
P.S. all'autista potrete anche chiedere di farvi scendere in prossimità dell'inizio dei sentieri che conducono ad alcune spiagge.

- Odio i mezzi pubblici, preferisco i mezzi privati

Non sono tante le agenzie che affittano auto, quad e motorini, ma ci sono ed è impossibile non vederle, quindi non preoccupatevi.

Argomento di dibattito: il sito Viaggiare Sicuri (Farnesina, cliccate qui e poi, sul sito, cliccate su "mobilità") informa che per i 50 cc e sotto i 125 cc fino a 11kw di potenza viene richiesta la patente A. Ma in alcune isole, diversi noleggiatori considerano valida la patente B per tutte le cilindrate. Personalmente mi è capitato di non poter noleggiare neppure un cinquantino con la patente B a Folegandros, problema che non si è posto a Paros e a Naxos per me ed a Samos e a Karpathos per mio padre. Verificate sul posto
A causa della varietà e/o della qualità del parco macchine/moto, troverete alcuni noleggiatori ben più cari di altri e i prezzi per i noleggi spesso raddoppiano in alta stagione, così come gli alloggi.

- Ma è vero che Folegandros è l'isola dei fighetti? 

Che dire, quest'isola non è certamente il degno scenario dei cosiddetti "tamarri" (leggi anche: "truzzi", "coatti" o "giovinastri") interessati solamente alle serate "esagerate" e alle mattine in spiaggia (ma sia ben chiaro, non prima di mezzogiorno). Questo è il regno di turisti, il più delle volte adulti e responsabili, che dopo un aperitivo in baretti più chic di altri si mettono a tavola raccontando di quando quella volta a Portofino o a St. Tropez quella fantastica cena con vista mare era loro costata uno sproposito rispetto a quelle consumate in quest'isola, preparate con ingredienti certamente più genuini. Si tratta, ovviamente, di un'esagerazione! Troverete molte persone tranquille e senza grilli per la testa, che magari una sera ceneranno con voi proprio perché li avevate incontrati la mattina in spiaggia. 

- Che piatto tradizionale ci consigli

Non potete lasciare quest'isola senza aver assaggiato la matsàta/ματσάτα. Ricorda le nostre tagliatelle fatte in casa, ma senza uova però, perché sostituite dallo xinògalo, un siero di latte simile all'Ayran di turca memoria (non sapete cosa sia? cliccate qui).
Il piatto viene servito solitamente con uno di questi sughi: gallo al vino e pomodoro, coniglio in umido o capretto, il tutto coperto da un'abbondante spolverata di formaggio stagionato di capra locale. Le porzioni sono solitamente abbondanti e si fa una gran fatica ad alzarsi da tavola dopo aver ingurgitato questo colossale piatto. Una vera e propria "mazzata"!


Ecco la matsàta, ve la aspettavate diversa? (foto presa da greekgastronomyguide.gr)

- Bene, bene, ma i ristoranti?

I localini che potrete trovare nella Chora sono uno più bello dell'altro e difficilmente ne rimarrete delusi.
Non vi basta? Bè, suppongo che dovrò suggerirvi tre dei miei locali preferiti (se cliccate sui nomi dei ristoranti vedrete le mie recensioni su Tripadvisor), gli altri li scoprirete voi:

Pounta: un must a Folegandros. Giardino interno con buganvillee e stoviglie fatte a mano dalla proprietaria di origine danese (potete anche comprarle) saranno il contorno perfetto delle vostre squisite cene e, perché no, pranzi e saporite colazioni.

Eva's Garden: una piacevolissima sorpresa. Cucina tradizionale greca rivisitata in salsa moderna ed esclusiva. Prezzi un po' più cari della media dei locali della chora, ma senza esagerare.

Melissa: la tipica taverna greca, un po' spartana all'interno, ma gradevolissima all'esterno, con lo stormire delle fronde degli alberi che allieta l'orrido pasto...ah no, quello è nel proemio dell'Iliade (cliccate qui, quinta riga)...volevo dire, gustoso ed abbondante pasto (qui la matsàta sarà meglio che ne prendiate una in due. Fidatevi).

- Mi hanno detto che in Grecia non sanno cucinare il pesce o che i ristoranti non siano buoni!

Follie, follie. Chi vi racconta questo, probabilmente non è mai stato in un tipico ristorante greco che cucina quasi esclusivamente il pesce, la psarotaverna/ψαροταβέρνα, ma in una taverna qualsiasi che cucina anche il pesce. E questo è ben diverso. Se volete conoscere che tipi di locali vi aspettino in Grecia, consultate un mio vecchio post (cliccate qui). Così saprete dove e probabilmente come mangerete.

- D'accordo, ora però passiamo al mare. Se si volesse fare il giro dell'isola in barca?

Tranquilli! L'agenzia Diaplous Travel (cliccate qui) possiede un ufficio al porto di Karavostàssi e due nelle Chora e organizza un tot di volte alla settimana questo periplo attorno all'isola. Un'altra agenzia veramente molto seria (e italiana) è la Sottovento (cliccate qui) che oltre a proporre lo stesso tipo di servizio funge anche da ufficio turistico non ufficiale.

- Bè,  ma insomma...le spiagge, le spiagge per Zeus!!!

Stiamo calmini, per cortesia! Per le spiagge c'è l'imbarazzo della scelta, ma il più delle volte dovrete essere dei buoni camminatori per vederne....delle belle. Ricordate: portatevi tutto il necessario per sopravvivere ad una giornata di sole in una di queste spiagge, poiché non sono minimamente attrezzate. Perciò sotto con acqua, frutta a volontà, cappelli a larghe tese, creme solari ad alta protezione (e se me la metto io che ho la pelle ambrata, fate vobis...) e ombrelloni portatili come se piovesse. Io ve l'ho detto.

Di seguito ve ne elenco una decina tra le più caratteristiche e tutte raggiungibili a piedi o in barca (cliccate sul nome delle spiagge e leggetene la descrizione ad opera del mitico tour operator Sottovento di Folegandros): Katergo, Agali, Agios Nikolaos, Agios Georgios, Galifos, Ampeli, Ligaria, Livadaki, Firà, Vorina.


La superba spiaggia di Vorina, da raggiungere obbligatoriamente a piedi. (Foto presa da greece.com)


Dicevo che ve ne avrei elencato 10 vero? Bene, se non mi viene in mente altro non mi resta che augurarvi una buona vacanza in questa perla delle Cicladi. Se avete altre domande o pensate che alcune informazioni non vi convincano appieno commentate pure quest'articolo e, per quello che potrò, cercherò di rispondervi in tempi brevi.

A presto

A.